Tra i motivi del successo della posta elettronica certificata, quello più interessante è legato alla sua capacità di dare piena validità alle comunicazioni telematiche.
Tutto questo parlare di valore legale della PEC, però, ha contribuito a diffondere l'idea che quest'ultima possa sostituire la firma autografa. In altre parole, c'è chi pensa che inviare un documento tramite la posta elettronica certificata sia equivalente a sottoscriverlo di propria mano.
In realtà, le cose stanno diversamente.
Ti spiego tutto nel seguente articolo.
Facciamo subito chiarezza: la PEC non può sostituire una firma autografa, ma è semplicemente l'equivalente informatico di una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Da un certo punto di vista è comprensibile che ci sia chi si fa questa domanda. D'altronde, la PEC è un sistema che attesta con assoluta certezza l'identità di chi invia una e-mail, nello stesso modo in cui una firma attesta l'identità di chi ha prodotto un documento.
Tuttavia, sono due cose differenti, tanto più che la sottoscrizione autografa nero su bianco ha un equivalente elettronico riconosciuto dalla legge: e quest'ultimo non è la PEC, ma la firma digitale.
C'è da dire che questi due servizi possono essere utilizzati assieme per garantire in maniera ancora più certa la validità delle proprie e-mail.
Mi spiego meglio: di norma, per comunicare tramite posta elettronica con pieno valore legale è sufficiente utilizzare la PEC che basta, da sola, a certificare l'identità del mittente e l'integrità del messaggio inviato. In altre parole, questo sistema fa sì che il destinatario abbia la certezza che l'autore della e-mail sia davvero chi dice di essere e che il corpo del testo non sia stato alterato in seguito.
Lo stesso, però, non si può dire per gli allegati di una PEC.
Per spiegare il motivo per il quale gli allegati di una PEC non hanno pieno valore legale è necessario illustrare brevemente come funziona questo sistema di posta elettronica.
Quando un messaggio certificato arriva a destinazione, il mittente riceve una notifica che attesta che la comunicazione è andata a buon fine. Questa riporta alcuni dati tra i quali: la data e l'ora dei ricezione della PEC, il contenuto del corpo del messaggio e il numero e il nome degli eventuali allegati.
Hai notato un particolare importantissimo?
La notifica di avvenuta ricezione delle PEC non riporta alcuna informazione sul contenuto degli allegati, ma solo sulla loro denominazione! Di conseguenza, la loro integrità non è assicurata in alcun modo dal sistema e non possono avere pieno valore legale.
In molti casi questo particolare non costituisce un problema, ma talvolta può causare delle spiacevoli ripercussioni.
Immagina di dover inviare un importante contratto tramite PEC. Se non lo firmi, questo documento non ha alcun valore legale e, di conseguenza, è totalmente nullo!
Come rimediare a tutto questo?
È semplice: basta firmare digitalmente i tuoi allegati.
Per sottoscrivere con pieno valore legale gli allegati di una PEC devi attivare una firma digitale presso uno dei fornitori di servizi accreditati dall'AgID.
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Ecco cosa devi fare per ottenerla:
Adesso cheFirma! è tua e puoi utilizzarla per sottoscrivere gli allegati delle tue PEC e qualsiasi altro documento informatico.
In questo articolo ti ho spiegato perché la PEC non può mai sostituire la firma autografa. Se cerchi un equivalente elettronico della sottoscrizione nero su bianco, il servizio che devi attivare è la firma digitale, e con Letterasenzabusta puoi averla anche gratuitamente.
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