DISDETTE 05-03-2025

TARI e rifiuti speciali: quando si paga e quando si è esenti?

Takeaways:

Le imprese sono obbligate a pagare la TARI per i rifiuti urbani prodotti nei loro locali, ma possono beneficiare di riduzioni o esenzioni se dimostrano di gestire autonomamente lo smaltimento

La corretta gestione dei rifiuti rappresenta un obbligo fondamentale per le imprese, non solo per garantire il rispetto della normativa ambientale, ma anche per ottimizzare i costi legati alla TARI. Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 116/2020, come vedremo, la classificazione dei rifiuti è stata ridefinita, chiarendo meglio la distinzione tra rifiuti urbani e rifiuti speciali, nonché prevedendo alcuni casi nei quali l'impresa può chiedere l'esenzione o la riduzione della quota TARI dovuta al comune di riferimento.

Nota bene: si parla qui di richiesta dell'esenzione della tassa sui rifiuti, non di disdetta dell'utenza, procedura spesso confusa con la precedente, ma che necessita di un iter burocratico distinto, peraltro semplificabile con servizi ad hoc come la nostra Disdetta Certa.

Ad ogni modo, ritornando al tema principale dell'articolo, vediamo meglio cosa si intende con il termine "rifiuti speciali" e in quali situazioni le imprese possono richiedere la riduzione o perfino l'esenzione dalla TARI.

Cosa si intende per "rifiuti speciali"?

In passato, secondo la normativa vigente prima dell’entrata in vigore del D.Lgs. 116/2020, i rifiuti speciali erano distinti in assimilabili agli urbani e non assimilabili. I primi includevano rifiuti generati da attività economiche con caratteristiche simili a quelli domestici e potevano essere raccolti dal servizio pubblico comunale, rendendo obbligatorio il pagamento della TARI. I secondi comprendevano rifiuti derivanti da processi produttivi industriali, artigianali, sanitari o di costruzione e demolizione, caratterizzati da specifiche proprietà chimiche o fisiche che li rendevano incompatibili con la gestione comunale.

Con l’introduzione del D.Lgs. 116/2020, il concetto di rifiuti speciali assimilabili agli urbani è stato eliminato e la classificazione è stata ridefinita. Oggi i rifiuti si suddividono in:

Le imprese che generano rifiuti speciali devono rispettare rigorosi obblighi di gestione, tra cui:

Il mancato rispetto di queste norme può comportare sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, responsabilità penali, con multe elevate e obblighi di bonifica ambientale.

Come la TARI si applica alle attività economiche

La TARI viene applicata a tutti i locali e le aree che producono rifiuti urbani, indipendentemente dall’uso abitativo o produttivo. Per le attività economiche, questo significa che la tassa è dovuta se i rifiuti prodotti rientrano nelle categorie definite dalla normativa e possono essere conferiti al servizio pubblico di raccolta.

Un’impresa che produce soltanto rifiuti speciali è esente dalla TARI, poiché la gestione di tali rifiuti è a carico del produttore. Tuttavia, se all’interno della stessa azienda vi sono aree che generano rifiuti urbani, come uffici, mense o spogliatoi, queste restano soggette al tributo.

Per esempio:

Richiesta di esenzione o riduzione della TARI per le imprese: come funziona?

Come accennato in precedenza, le aziende che producono anche rifiuti urbani sono soggette alla TARI per quanto riguarda la quota di questi ultimi, ma possono anche decidere di ricorrere a operatori privati in sostituzione del servizio pubblico. In questo caso hanno la possibilità di richiedere una riduzione della quota variabile della TARI, se dimostrano di avviare tali rifiuti al recupero tramite soggetti autorizzati.

Per esempio, un supermercato che gestisce autonomamente il recupero degli imballaggi in cartone e plastica può ottenere una riduzione della TARI, proporzionale alla quantità effettivamente recuperata. La richiesta deve essere comunicata al Comune e ha una durata minima di cinque anni.

Idem vale per le imprese che vogliono escludere dalla TARI le superfici in cui vengono prodotti solo rifiuti speciali, le quali devono presentare una richiesta al Comune, fornendo documentazione che attesti l’autogestione dello smaltimento. Generalmente, è necessario presentare:

Alcuni Comuni potrebbero richiedere ulteriori documenti o verifiche periodiche per confermare l’esclusione.

L'importanza di una gestione consapevole dei rifiuti aziendali nella nuova cornice normativa

La gestione dei rifiuti per le imprese è un aspetto normativo di primaria importanza, che impone obblighi specifici in base alla tipologia di scarti prodotti. Con l’eliminazione della categoria dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani, il quadro normativo è diventato più chiaro, distinguendo nettamente tra rifiuti urbani, soggetti alla TARI, e rifiuti speciali, la cui gestione è a carico del produttore. Le aziende devono quindi valutare attentamente la natura dei propri rifiuti per comprendere i relativi obblighi fiscali e amministrativi.

L’esenzione dalla TARI per le attività che producono esclusivamente rifiuti speciali richiede una corretta documentazione e il rispetto delle procedure previste dai Comuni. Allo stesso modo, le imprese che scelgono di avviare autonomamente al recupero i propri rifiuti urbani possono beneficiare di riduzioni della tariffa, a patto di dimostrare l’effettiva gestione privata dello smaltimento.

In un contesto normativo in continua evoluzione, è fondamentale che le imprese si mantengano aggiornate sulle disposizioni vigenti e adottino un approccio consapevole alla gestione dei rifiuti, sia per evitare sanzioni, sia per contribuire a un sistema di smaltimento più efficiente e sostenibile.


TARI e rifiuti speciali: FAQ

Cosa si intende per "rifiuti speciali"?

I rifiuti speciali sono quelli derivanti da processi produttivi, industriali, artigianali, agricoli, sanitari o da costruzione e demolizione. A differenza dei rifiuti urbani, devono essere smaltiti esclusivamente a spese del produttore tramite operatori autorizzati, rispettando specifiche normative ambientali.

Le imprese devono sempre pagare la TARI?

Le imprese devono pagare la TARI solo per i rifiuti urbani prodotti nei loro locali. Se generano esclusivamente rifiuti speciali, sono esenti dal tributo. Tuttavia, se all'interno dell'azienda vi sono aree che producono rifiuti urbani, come uffici o mense, queste restano soggette alla tassa.

Come si può ottenere l’esenzione o la riduzione della TARI?

Le imprese possono richiedere l’esenzione dalla TARI per le superfici dove si producono solo rifiuti speciali, presentando documentazione che dimostri l’autogestione dello smaltimento. Inoltre, chi avvia autonomamente al recupero i propri rifiuti urbani può ottenere una riduzione della quota variabile della TARI, comunicando la richiesta al Comune e fornendo prove del recupero tramite operatori autorizzati.