Chi non ha l’obbligo della PEC nel 2022 e perché

21 gennaio 2022

Pec

Ecco cosa prescrive attualmente la legge italiana rispetto all’obbligo di possedere la PEC

La legge italiana è nota per essere piuttosto complicata e costituire una spina nel fianco per chiunque.

Lo sviluppo della tecnologia ha reso più semplice la vita quotidiana, ma allo stesso tempo ha fatto sì che la normativa del bel Paese si adeguasse a questa avanzata, disciplinando in maniera articolata e, spesso, difficile da comprendere anche ambiti come la Posta Elettronica Certificata.

È risaputo che la legge ha imposto l’obbligo di possedere una casella PEC per tanti soggetti pubblici e privati, ma tra i cittadini c’è ancora molta confusione su quali individui e quali aziende debbano sottostare a questo vincolo.

In questo articolo illustreremo la normativa italiana in merito alla PEC e spiegheremo chi non è obbligato a possederla (ma farebbe bene ad attivarla).

Ecco chi è obbligato a possedere una PEC nel 2022

La normativa italiana che disciplina l’obbligo di possedere una PEC si è costituita con la sedimentazione di varie leggi emanate allo scopo di semplificare la comunicazione tra le imprese e i cittadini e di raggiungere determinati standard nella digitalizzazione del Paese.

Con la legge 2/2009 è stato sancito l’obbligo per le PA (Pubbliche Amministrazioni), le nuove società e i liberi professionisti di dichiarare il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata. Questo stesso vincolo è stato stabilito anche nei confronti delle società già costituite, a decorrere, però, dal novembre 2011.

A partire dal giugno 2013, poi, l’obbligo di possedere una PEC è stato esteso anche a tutte le nuove partite IVA e le ditte individuali.

La normativa specifica che l’attivazione di una casella di Posta Elettronica Certificata deve avvenire sottoscrivendo un contratto con uno dei gestori accreditati dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), l’ente pubblico di sorveglianza sui servizi digitali e sui loro gestori.

Riassumendo, la legge italiana sancisce l’obbligo di possedere la PEC per:

  • le Pubbliche Amministrazioni (dal 2009);
  • i professionisti iscritti all’Albo di appartenenza (dal 2009);
  • le nuove società di persone (dal 2009);
  • le società di persone già costituite (dal 2011);
  • le partite IVA e le ditte individuali, compresi gli artigiani (dal 2013).

Le uniche partite IVA esenti da questo vincolo sono quelle assoggettate al regime forfettario.

Queste le sanzioni previste per chi non rispetta l’obbligo di possedere una PEC

Nonostante l’emanazione della normativa summenzionata, l’obbligo di dichiarare la PEC non è stato rispettato da numerose aziende negli anni passati.

Per questo la legislazione italiana ha deciso di intervenire con un giro di vite attraverso l’articolo 37 del decreto legge 76/2020, noto anche come ‘decreto Semplificazioni’.

Questa norma ha stabilito l’obbligo per le società di persone e i liberi professionisti di dichiarare il proprio domicilio digitale entro il 1°ottobre 2020.

Questa informazione va comunicata rispettivamente alle Camere di Commercio e agli ordini o collegi di riferimento.

Il concetto di ‘domicilio digitale’ è stato introdotto con il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) ed è definito in questo modo: “un indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata o un servizio elettronico di recapito certificato qualificato”.

Chi non rispetta l’obbligo di dichiarazione del domicilio digitale viene sanzionato con un’ammenda che varia in base alla natura dell’azienda:

· da 206 a 2.064 euro per le società di persone;

· da 30 a 1.548 per le ditte individuali.

Chi non ha l’obbligo di possedere una PEC (ma farebbe bene ad averla)

Come abbiamo visto, solo le partite IVA in regime forfettario e i privati cittadini non hanno l’obbligo di possedere una PEC.

Eppure tra gli appartenenti a queste categorie sono in tanti ad aver attivato un indirizzo di Posta Elettronica Certificata.

Il successo di questo servizio è legato alla possibilità di semplificare drasticamente la vita quotidiana, potendo inviare messaggi con pieno valore legale comodamente dal proprio PC, senza dover attendere tempi biblici presso gli sportelli pubblici o gli uffici privati.

I pochi ancora sprovvisti di un indirizzo PEC sono per lo più persone che non vorrebbero sottoscrivere costosi abbonamenti da rinnovare ogni anno con i gestori accreditati dall’AgID.

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In conclusione

Abbiamo spiegato cosa sancisce la normativa italiana rispetto all’obbligo di possedere un indirizzo di Posta Elettronica Certificata nel 2022.

Attualmente gli unici a non dover sottostare a questo vincolo sono le partite IVA assoggettate al regime forfettario e i privati cittadini. Tuttavia la PEC è uno strumento ormai quasi imprescindibile per semplificare la gestione delle comunicazioni ufficiali con enti pubblici e privati.

Se non possiedi ancora un indirizzo di Posta Elettronica Certificata, ricorda che puoi ottenerne uno senza spendere un centesimo grazie a SuperPEC, l’unica PEC che si attiva gratuitamente e che rimane tua per sempre, senza alcun costo di rinnovo.

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Take Aways

- L'obbligo di possedere una casella di Posta Elettronica Certificata (PEC) in Italia è imposto per legge a diverse categorie di soggetti, tra cui le Pubbliche Amministrazioni, i professionisti iscritti all'Albo, le nuove società di persone e le partite IVA.
- Le società di persone già costituite devono possedere una PEC dal novembre 2011, mentre le partite IVA e le ditte individuali sono tenute ad averne una dal giugno 2013.
- L'attivazione della PEC deve avvenire sottoscrivendo un contratto con uno dei gestori accreditati dall'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID).
- Chi non rispetta l'obbligo di dichiarare il proprio domicilio digitale entro il termine stabilito può essere sanzionato con un'ammenda che varia in base alla natura dell'azienda.
- Sebbene solo le partite IVA in regime forfettario e i privati cittadini non siano obbligati a possedere una PEC, l'utilizzo di questo strumento semplifica notevolmente la gestione delle comunicazioni ufficiali con enti pubblici e privati, evitando tempi di attesa presso gli sportelli. Inoltre, è possibile ottenere una PEC gratuita e senza costi di rinnovo grazie a SuperPEC offerta da Letterasenzabusta.com.

Domande & Risposte

Quali sono le sanzioni previste per chi non rispetta l'obbligo di possedere una PEC?

Chi non rispetta l’obbligo di dichiarazione del domicilio digitale viene sanzionato con un’ammenda che varia in base alla natura dell’azienda: da 206 a 2.064 euro per le società di persone e da 30 a 1.548 per le ditte individuali.

Chi è obbligato a possedere una PEC nel 2022?

Sono obbligati a possedere una PEC le Pubbliche Amministrazioni, i professionisti iscritti all’Albo di appartenenza, le nuove società di persone, le società di persone già costituite, le partite IVA e le ditte individuali, compresi gli artigiani. Le uniche partite IVA esenti da questo vincolo sono quelle assoggettate al regime forfettario.

Come si attiva una casella di Posta Elettronica Certificata?

L’attivazione di una casella di Posta Elettronica Certificata deve avvenire sottoscrivendo un contratto con uno dei gestori accreditati dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), l’ente pubblico di sorveglianza sui servizi digitali e sui loro gestori.