07 ottobre 2024
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La conservazione digitale è il processo attraverso cui i documenti e le informazioni vengono archiviati in formato elettronico, garantendone autenticità, integrità, accessibilità e validità legale nel tempo.
Grazie all'avvento delle tecnologie informatiche, questo tipo di conservazione ha rivoluzionato la gestione documentale, permettendo alle aziende e agli individui di archiviare una grande quantità di dati in modo sicuro ed efficiente, e assicurandosi che i documenti possano essere utilizzati come prova legale in caso di necessità.
I sistemi di conservazione digitale certificati garantiscono, infatti, che i documenti siano conformi alle normative, proteggendoli da modifiche non autorizzate e rendendoli validi in ambito giuridico.
I vantaggi della conservazione digitale sono molteplici. Innanzitutto, consente di ridurre gli spazi fisici dedicati agli archivi cartacei, con un conseguente risparmio economico per le organizzazioni. In secondo luogo, la conservazione digitale facilita l'accesso ai documenti, che possono essere consultati in modo rapido e da remoto.
Infine, questa modalità di conservazione aumenta la sicurezza e la protezione dei dati, grazie a sistemi di backup, cifratura e strumenti di autenticazione.
La normativa italiana prevede che determinati documenti, come quelli fiscali e contabili, debbano essere conservati per un periodo specifico, e la conservazione digitale permette di adempiere a questi obblighi in modo conforme alla legge.
In questo articolo di Lettera Senza Busta scopriremo qual è il periodo di conservazione dei documenti contabili in ambito aziendale, quello delle PEC, ma anche cosa fare in ambito provato, anche qualora non ci siano obblighi di legge.
Quando si parla di conservazione digitale nel contesto aziendale, è importante tenere presente che la legge italiana stabilisce precise regole riguardo la durata della conservazione di alcuni documenti.
In particolare, per documenti contabili e fiscali come fatture, dichiarazione delle note spese ed eventuali documenti a supporto, il libro giornale, ma anche le PEC, la durata di conservazione digitale è obbligatoria per un periodo di 10 anni.
Questo termine è stato stabilito principalmente per garantire che le aziende siano in grado di fornire prova documentale in caso di ispezioni fiscali o richieste da parte delle autorità competenti.
Ma cosa significa esattamente per un'azienda questo obbligo di conservazione per 10 anni? In pratica, ogni documento contabile emesso o ricevuto deve essere conservato in forma digitale per almeno un decennio a partire dalla data della sua creazione o ricezione.
Questo implica che l'azienda deve mettere in atto misure adeguate per garantire che i documenti restino accessibili, integri e autentici per tutto il periodo di conservazione.
Non basta, infatti, salvare i file su un computer o un server: è necessario adottare sistemi di conservazione digitale certificati, che garantiscano che i documenti non possano essere modificati o alterati dopo la loro creazione.
Le aziende devono inoltre considerare che, in caso di controlli fiscali, potrebbero essere richiesti documenti di molti anni precedenti. Se un documento non è reperibile o risulta alterato, potrebbero sorgere problemi legali, inclusi sanzioni e ammende.
Pertanto, la conservazione digitale di documenti come le fatture elettroniche, e altro materiale rilevante, deve essere eseguita con attenzione e in conformità con le normative vigenti.
Vista la complessità della materia, le aziende sono solite rivolgersi a un soggetto esterno certificato dall' AgID (Agenzia per L’Italia Digitale).
Aziende, liberi professionisti e singoli cittadini possono beneficiare della conservazione digitale e delle tecnologie ad essa correlate anche all'infuori degli obblighi appena trattati.
La marca temporale, in particolare, è il risultato di una procedura informatica che attribuisce a un documento digitale una data e un'ora precise e legalmente riconosciute. Questa operazione è particolarmente importante quando si tratta di garantire l'autenticità di un documento nel tempo, poiché dimostra che il file esisteva in una specifica forma a una determinata data.
Ad esempio, se un privato cittadino ha la necessità di conservare un documento di natura legale o finanziaria, la marca temporale può essere utilizzata per dimostrare che quel documento esisteva già a una determinata data, il che potrebbe risultare essenziale in caso di contenziosi legali o altre dispute.
È uno strumento che si può utilizzare efficacemente quando si sia in dubbio, ovvero quando non si conosce con precisione l'obbligo di conservazione per quel particolare documento, garantendone l' integrità e autenticità nel tempo.
Pensiamo ad esempio a contratti, atti notarili, documenti medici, o qualsiasi altro file che potrebbe avere rilevanza legale o personale nel tempo.
In pratica, la marca temporale funziona come un timbro digitale che blocca il contenuto del documento e lo lega a un preciso momento nel tempo, rendendo impossibile modificarlo senza lasciare traccia.
La marcatura temporale è ottenibile in maniera rapida e sicura accedendo al servizio marcatura temporale online di Lettera Senza Busta. La procedura è molto semplice, vi basterà scegliere la tipologia di documento da validare tra quelli disponibili nella pagina indicata, caricarlo, quindi registrarvi e loggarvi nel nostro sito.
La conservazione digitale rappresenta una rivoluzione nel modo in cui gestiamo e archiviamo documenti e informazioni. Se da un lato offre numerosi vantaggi in termini di spazio, efficienza e sicurezza, dall'altro impone anche obblighi precisi, soprattutto in ambito aziendale.
In questo contesto, affidarsi a una soluzione pratica e conforme diventa fondamentale per rispettare gli obblighi di legge e ottimizzare la gestione documentale.
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Quanto tempo devono essere conservati i documenti aziendali?
I documenti aziendali, come le fatture e i documenti fiscali, devono essere conservati digitalmente per almeno 10 anni, come richiesto dalla normativa italiana. Questo periodo è necessario per garantire la disponibilità dei documenti in caso di ispezioni fiscali.
Cosa si intende per marca temporale e a cosa serve?
La marca temporale è una procedura informatica che attribuisce a un documento digitale una data e un'ora precise e legalmente riconosciute. Serve a garantire che un documento esistesse in una forma specifica a una determinata data, proteggendone l'integrità e l'autenticità nel tempo.
Perché è importante la conservazione digitale per i privati?
Anche per i privati, la conservazione digitale è utile per garantire la validità legale dei documenti importanti nel tempo, come contratti o documenti medici. Con l'utilizzo della marca temporale, è possibile dimostrare che il documento non è stato modificato e che era esistente in una certa data.