08 novembre 2024
Reclami
In questo articolo parleremo di...
Ricevere una multa per mancanza di biglietto sui mezzi pubblici è un evento spiacevole, ma può capitare anche ai passeggeri più attenti. A volte basta una distrazione o una piccola incomprensione con i sistemi di bigliettazione per incorrere in sanzioni che possono sembrare eccessive o ingiuste. In queste situazioni, la sensazione di impotenza è comune, soprattutto quando si è convinti di essere nel giusto e si teme che contestare la multa possa rivelarsi lungo e complicato.
Conoscere le possibilità di ricorso è fondamentale per affrontare la situazione con serenità e, soprattutto, per evitare spese inutili. Esistono infatti diversi modi per contestare una multa ingiusta, dal semplice reclamo alla compagnia di trasporto fino al ricorso al Giudice di Pace, ciascuno con modalità e tempistiche specifiche.
In questo articolo esploreremo come fare ricorso contro una multa sui mezzi pubblici.
Nel trasporto pubblico, come noto, ogni passeggero ha il dovere di munirsi di un titolo di viaggio valido che deve essere convalidato all’inizio del percorso e conservato fino alla fine. Questo non solo dimostra l'avvenuto pagamento del servizio, ma è anche una garanzia per il passeggero in caso di controlli. In mancanza di un biglietto valido, il viaggiatore è passibile di sanzioni pecuniarie stabilite dalle normative locali.
La normativa prevede due modalità di contestazione della violazione: immediata o differita.
La contestazione immediata avviene nel momento stesso in cui il controllore rileva l’infrazione, consegnando il verbale direttamente al passeggero. In alternativa, qualora il trasgressore non accetti di ricevere il verbale sul posto, il documento può essere notificato successivamente, entro un limite di 90 giorni (che si estende a 360 giorni per i residenti all’estero).
Nel caso di contestazione immediata, il viaggiatore ha il diritto di aggiungere osservazioni al verbale e di indicare eventuali testimoni presenti che possano supportare la sua versione dei fatti. Se il trasgressore riconosce l’infrazione e sceglie di pagare subito, può usufruire di una riduzione della sanzione.
L’importo della multa per violazioni sui mezzi pubblici varia in base a criteri stabiliti a livello regionale, con differenze che possono derivare anche dalla compagnia di trasporto e dalla specifica violazione. Tuttavia, in assenza di una legge regionale, la normativa nazionale stabilisce una sanzione standard: sessanta volte il costo del biglietto ordinario, con un tetto massimo fissato a 200 euro.
In alcuni casi, il viaggiatore ha l’opzione di ridurre l’importo della sanzione pagando entro 60 giorni dalla contestazione, beneficiando così di uno "sconto". Tuttavia, qualora l’utente non adempia entro tale termine, la sanzione verrà incrementata con l'aggiunta dei costi di procedimento e notifica, che verranno addebitati nell’ordinanza ingiunzione.
Quando viene comminata una multa, la prima cosa da fare è valutare attentamente la situazione.
Se il passeggero è certo di essere in regola, può fare ricorso alla compagnia di trasporto entro 30 giorni dalla notifica (60 giorni per i residenti all’estero) tramite raccomandata A/R, o, in caso di reclamo specifico verso l'ATAC di Roma, attraverso il nostro servizio di Reclamo Sicuro. In questo secondo caso, compilando comodamente da casa il relativo modulo precompilato sarà poi possibile inviarlo online tramite PEC o Raccomandata OnLine semplificando il processo di richiesta.
Il reclamo, in qualsiasi modo venga inoltrato, deve includere una spiegazione chiara e completa delle ragioni per cui si ritiene che la multa non dovesse essere emessa, accompagnata, se possibile, da documentazione di supporto. Ad esempio, dichiarazioni firmate da testimoni o fotografie che possano avvalorare la versione del passeggero. A seguito della ricezione, la compagnia è tenuta a esaminare le motivazioni fornite e a rispondere entro il termine stabilito, che può variare a seconda delle disposizioni comunali o aziendali.
Se il reclamo è accolto, la compagnia emetterà un provvedimento di archiviazione del verbale, annullando la sanzione. In caso di esito negativo, invece, il passeggero riceverà un’ordinanza ingiunzione di pagamento, che lo invita a versare l'importo della multa.
Qualora il reclamo alla compagnia di trasporti non sortisca l'effetto sperato, il passeggero può intraprendere una seconda fase di contestazione ricorrendo al Giudice di Pace competente per il luogo in cui è stata commessa l'infrazione. Questa procedura deve essere avviata entro 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza ingiunzione (60 giorni per i residenti all'estero).
Il ricorso al Giudice di Pace consente al passeggero di esporre la propria versione dei fatti e presentare prove a suo favore. Sebbene non sia sempre obbligatorio farsi assistere da un avvocato (in particolare, per controversie di valore inferiore a 1.100 euro), il coinvolgimento di un professionista può facilitare il processo e incrementare le possibilità di successo. Nel caso in cui il Giudice di Pace rigetti il ricorso, il passeggero ha la possibilità di presentare appello presso il Tribunale. È importante notare, tuttavia, che questa fase comporta ulteriori costi, e l’assistenza legale diventa obbligatoria.
L’opzione di ricorrere al Tribunale offre un’ulteriore chance di ribaltare l’esito, ma deve essere valutata attentamente, considerando sia l’efficacia della propria posizione che le spese previste.
Contestare una multa comporta costi che variano a seconda della fase e della complessità della procedura. Il primo reclamo alla compagnia di trasporto è generalmente a costo zero, a eccezione delle spese per l’invio della raccomandata. Tuttavia, rivolgersi al Giudice di Pace implica il pagamento del contributo unificato, una tassa necessaria per accedere alla giustizia.
Se il valore della causa supera una certa soglia (1.100 euro per il Giudice di Pace o 15.493,71 euro per il Tribunale), l’assistenza di un avvocato è obbligatoria, e le spese aumentano considerevolmente. Inoltre, in caso di appello al Tribunale, i costi possono molto facilmente superare l’importo della multa stessa, motivo per cui è consigliabile valutare con attenzione la convenienza di procedere.
Insomma, il passeggero che intende contestare una multa dovrebbe ponderare i costi complessivi del ricorso rispetto all’importo della sanzione, specialmente per importi contenuti. Nei casi in cui la multa sia minima, infatti, potrebbe risultare più conveniente pagare la sanzione, approfittando della riduzione prevista per chi salda rapidamente, piuttosto che affrontare un processo costoso e complesso.
In che modo può essere contestata l'infrazione quando un passeggero non è munito di biglietto per il trasporto pubblico?
Nel trasporto pubblico ogni passeggero deve avere un titolo di viaggio valido. La contestazione avviene immediatamente o in modo differito, con il verbale consegnato al passeggero o notificato successivamente entro 90 giorni (360 giorni per residenti all'estero). In caso di contestazione immediata, è possibile aggiungere osservazioni e testimoni al verbale.
A chi si invia il ricorso contro la comminazione di una multa sugli autobus?
Quando si riceve una multa e si è convinti di essere in regola, è possibile fare ricorso alla compagnia di trasporto entro 30 giorni dalla notifica (60 giorni per i residenti all'estero). Il reclamo deve includere una spiegazione chiara e prove a supporto, come testimonianze o fotografie.
Entro quanto tempo si può ricorrere contro una multa dell'autobus?
Se il ricorso alla compagnia di trasporti non ha esito positivo, si può fare ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica. Il passeggero può presentare prove a supporto e, se necessario, farsi assistere da un avvocato, soprattutto per cause di valore superiore a 1.100 euro.