28 febbraio 2025
Disdette
Takeaways:
Acquistare online è ormai un'abitudine consolidata per molti, ma cosa succede quando il pacco che aspettavi con ansia non arriva nei tempi previsti? Un ritardo nella consegna può causare non solo disagi, ma anche veri e propri problemi, soprattutto se il prodotto ti serve per una data specifica. In questi casi, non sei costretto ad aspettare all'infinito: la legge tutela i consumatori e ti permette di chiedere il rimborso, se il venditore non rispetta i termini pattuiti.
Ma quali sono le condizioni per poter richiedere il rimborso e come procedere? E soprattutto, cosa fare se il venditore ignora le tue richieste? In questa guida, vedremo passo dopo passo come far valere i tuoi diritti.
Il Codice del Consumo italiano stabilisce che, in assenza di un termine specifico concordato, il venditore è tenuto a consegnare il bene entro 30 giorni dalla data dell'ordine. Se questo termine non viene rispettato, il consumatore ha il diritto di sollecitare la consegna entro un periodo supplementare appropriato.
Nota bene: se desideri tutelare al meglio i tuoi diritti, quando un venditore non rispetta i tempi di consegna è fondamentale inviare una diffida formale per richiedere la consegna entro un termine preciso o, in alternativa, ottenere il rimborso. Un’e-mail o un messaggio nel servizio clienti non sempre bastano: serve una comunicazione scritta e formalizzata.
Per semplificare questo passaggio, mettiamo a tua disposizione un modulo precompilato per inviare una diffida al venditore in pochi minuti. Con il nostro servizio, puoi generare e inviare la Lettera di diffida per merce non consegnata tramite Raccomandata Senza Busta con ricevuta di ritorno, senza dover stampare nulla o recarti alle Poste. Questo documento ha pieno valore legale e può essere usato in caso di contenzioso.
Se il venditore continua a non rispondere o a negare il rimborso, la diffida sarà una prova importante per eventuali segnalazioni alle autorità competenti o per una successiva azione legale.
Qualora anche questo ulteriore termine non venga rispettato, il consumatore può procedere con la risoluzione del contratto e richiedere il rimborso delle somme già versate e il risarcimento degli eventuali danni cagionati dal ritardo.
Mi raccomando, in questo caso la lettera di disdetta deve essere spedita il giorno seguente la scadenza del termine fissato. Nel caso in cui non venga rispettato questo vincolo, il venditore potrebbe ritenere che il compratore sia disposto ad accordare un ulteriore termine per la consegna.
Sebbene il ritardo nella consegna dia diritto a un rimborso o a un risarcimento, ci sono alcune situazioni in cui il venditore potrebbe non essere ritenuto responsabile o in cui la richiesta di rimborso potrebbe essere più complessa da far valere. È importante conoscere queste eccezioni per capire se e come agire nel caso specifico.
In alcuni casi, il venditore può giustificare il ritardo nella consegna con eventi che sfuggono al suo controllo. Si tratta delle cosiddette cause di forza maggiore, situazioni straordinarie che impediscono il normale svolgimento dell'attività. Tra le più comuni troviamo:
Se il ritardo è dovuto a una causa di forza maggiore, il venditore non può essere considerato inadempiente, ma ha comunque il dovere di informare il consumatore tempestivamente. Se la merce non può essere consegnata in tempi ragionevoli, il consumatore ha il diritto di chiedere la risoluzione del contratto e ottenere il rimborso.
Alcuni venditori specificano nelle condizioni generali di vendita che i tempi di consegna sono puramente indicativi e che eventuali ritardi non danno automaticamente diritto a un rimborso. Questo è un aspetto da tenere presente quando si effettua un acquisto online, specialmente su piattaforme che operano con fornitori terzi o spedizioni internazionali.
Se il contratto prevede tempi di consegna approssimativi e non garantiti, la possibilità di ottenere un rimborso dipende dalla ragionevolezza del ritardo. Se il ritardo è eccessivo (ad esempio, supera di molto il tempo indicato o non viene comunicata alcuna nuova data di consegna), il consumatore può comunque agire, ma potrebbe dover attendere più a lungo prima di poter risolvere il contratto.
La legge tutela in modo particolare gli acquisti per cui la tempistica di consegna è fondamentale. Se hai acquistato un prodotto per un'occasione specifica e hai comunicato al venditore che il rispetto della data era essenziale, hai diritto al rimborso immediato se il pacco non arriva in tempo, senza dover concedere ulteriori proroghe.
Ad esempio, questi sono casi in cui il termine di consegna è considerato essenziale:
Se il venditore non ha rispettato un termine essenziale, il consumatore non è obbligato a concedere un nuovo termine per la consegna e può immediatamente chiedere il rimborso o, se applicabile, il risarcimento per eventuali danni subiti.
Un'altra situazione particolare riguarda i ritardi causati dal corriere incaricato della consegna. Chi risponde in questi casi: il venditore o il corriere?
Il consumatore ha il diritto di ricevere i beni acquistati entro i termini concordati o, in assenza di questi, entro 30 giorni dall'ordine. In caso di ritardo nella consegna, è essenziale agire tempestivamente, seguendo le procedure indicate, per ottenere il rimborso delle somme versate e, se del caso, il risarcimento dei danni subiti.
Ricorda, hai il diritto di ricevere ciò che hai acquistato nei tempi concordati. Se questo non avviene, non esitare a prendere provvedimenti. E se hai bisogno di assistenza per inviare una diffida al venditore, LetteraSenzaBusta può aiutarti a far valere i tuoi diritti in modo semplice e sicuro.
Quando è possibile richiedere il rimborso per ritardo nella consegna?
Il Codice del Consumo stabilisce che, in assenza di un termine concordato, il venditore deve consegnare il bene entro 30 giorni dall'ordine. Se questo termine non viene rispettato, il consumatore può sollecitare la consegna entro un periodo supplementare adeguato. Qualora anche questo termine non venga rispettato, è possibile risolvere il contratto e ottenere il rimborso delle somme versate. Per tutelarsi, è consigliabile inviare una diffida formale, specificando un termine preciso per la consegna o il rimborso.
Esistono eccezioni al diritto di rimborso per ritardo nella consegna?
In alcuni casi, il venditore potrebbe non essere ritenuto responsabile del ritardo. Tra le cause di forza maggiore rientrano scioperi, emergenze sanitarie, condizioni climatiche estreme o problemi tecnici imprevisti. Se il ritardo è dovuto a una di queste cause, il venditore deve informare tempestivamente il consumatore. Se la merce non può essere consegnata in tempi ragionevoli, è possibile richiedere la risoluzione del contratto e ottenere il rimborso. Inoltre, se il contratto prevede tempi di consegna indicativi, il diritto al rimborso può dipendere dalla durata del ritardo.
Chi è responsabile del ritardo nella consegna: il venditore o il corriere?
Se l'acquisto è stato effettuato presso un venditore professionale, la responsabilità della consegna resta in capo al venditore fino a quando il bene non arriva al destinatario. Anche se il ritardo è causato dal corriere, il venditore è tenuto a fornire assistenza, sollecitare la consegna o offrire il rimborso. Nel caso di acquisti tra privati su marketplace, la responsabilità varia: se il corriere è stato scelto dal venditore, quest'ultimo deve rispondere del ritardo; se il corriere è stato scelto dall'acquirente, il rischio passa a quest'ultimo al momento della spedizione.